mercoledì 11 maggio 2011

Titolisti criminali

"Italianizzare" è un termine sinistro, che sottintende, o dovrebbe sottitendere, un'ipotesi di reato. Ipotesi che, al cinema, si è spesso concretizzata in un delitto. Tradurre è tradire, lo sappiamo. Ma la fantasia degli adattatori, mai richiesta eppure in qualche modo istituzionalizzata, non contenta di essere fedifraga, diventa a volte omicida.

Le castronerie di montaggio e di doppiaggio meritano capitoli a parte. In particolare mi piacerebbe approfondire, o vedere approfondito, il tema della traduzione censurante; esempi classici in Casablanca, Nodo alla gola e, più recentemente, in Una notte al museo 2 - La fuga.

Negli ultimi anni, invece, mi sono appuntato alcuni titoli delle edizioni italiane che reputo orrendi, ridicoli o inspiegabili. Non dispero, in futuro, di trovarne di peggiori. La brutalizzazione dei titoli originali è vecchia come il cinema. L'invettiva contro i titolisti italiani è forse più recente, ma già antica. L'insulto più celebre rivolto loro lo si attribuisce a Jean Pierre Melville – ma era a sua volta un maestro dell'apocrifo. <Salauds!> disse dopo aver letto il titolo italiano di Le Samourai. Tradurre una parolaccia, di solito, è ridondante; in questo post sarebbe anche poco coerente.

Classici

Champagne (1928) di A. Hitchcock –> Tabarin di lusso;
Le cercle rouge (1970) di J. P. Melville –> I senza nome;
Le Samourai (1967) di J. P. Melville –> Frank Costello faccia d'angelo;
Trouble in Paradise (1932) di E. Lubitsch –> Mancia competente;
Vertigo (1958) di A. Hitchcock –> La donna che visse due volte [grazie per averci rovinato il finale];

Truffato

Une belle fille comme moi (1972) di F. Truffaut –> Mica scema la ragazza!;
Domicile conjugal (1970) di F. Truffaut –> Non drammatizziamo... è solo una questione di corna;
La peau douce (1964) di F. Truffaut –> La calda amante;
La sirène du Mississippi (1969) di F. Truffaut –> La mia droga si chiama Julie;
Tirez sur le pianiste (1960) di F. Truffaut –> Tirate sul pianista [ma tirez vuol dire un'altra cosa!];

Classici moderni

Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004) di M. Gondry –> Se mi lasci ti cancello;
Road to Perdition (2002) di S. Mendes –> Era mio padre;

Americanate

Away We Go (2009) di S. Mendes –> American Life;
Glengarry Glenn Ross (1992) di J. Foley –> Americani;
Short Cuts (1993) di R. Altman –> America oggi;

Italianate

Battle: Los Angeles (2011) di J. Liebesman –> World Invasion;

Morte in un titolo

Death at a Funeral (2007) di F. Oz –> Funeral Party;
Death at a Funeral (2010) di N. LaBute –> Il funerale è servito;
The Funeral (1996) di A. Ferrara –> Fratelli;

Exotica

La teta asustada (2009) di C. Llosa –> Il canto di Paloma [ma nel film non c'è nessuna Paloma];

La vita, l'universo e tutto quanto

Dazed and confused (1993) di R. Linklater –> La vita è un sogno [Led Zeppelin? Mai sentiti!].

1 commento:

  1. Uh, te ne sei dimenticato uno veramente incredibile: "Et Dieu crea la femme" di Roger Vadim -> "Piace a troppi".

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